La Biblioteca

La storia della Biblioteca Diocesana del Seminario Vescovile di Ferentino è strettamente legata all’ente che la conserva.

Fondato nel 1687, il Seminario Vescovile ha rappresentato ininterrottamente, fino a qualche anno fa, il luogo di formazione per giovani sacerdoti diocesani e un eccellente istituto scolastico.

L’erezione del Seminario non fu impresa semplice. Nel corso del XVI secolo i primi tentativi di istituire un seminario furono ostacolati da situazioni economiche non favorevoli. Nel 1652, durante il governo del vescovo Enea Spennazzi (1643-1658), nonostante papa Innocenzo X avesse predisposto la soppressione di alcuni benefici al fine di ricavare rendite necessarie alla fondazione del seminario, il dilagare in quel tempo di epidemie e carestie impedì nuovamente la realizzazione di tale proposito. In seguito, vani rimasero anche i tentativi del vescovo Ottavio Roncioni (1658-1677). Si dovette aspettare l’episcopato di Giancarlo Antonelli (1677-1694), e precisamente l’anno 1687, per la regolare istituzione del seminario.
La prima sede fu posta in alcuni locali di proprietà del Capitolo al centro di Ferentino, adiacenti alla chiesa di Santa Maria dei Cavalieri Gaudenti, mentre l’attuale sede si deve al vescovo Valerio Chierichelli (1694-1718). Particolare stimolo alla didattica venne dato dal vescovo Pietro Paolo Tosi (1754-1800), che dedicò molta cura a reperire personale docente idoneo e preparato a svolgere il compito di educatori. Secondo le norme del Sinodo diocesano del 1767 dovevano essere insegnati almeno 4 gruppi di materie: grammatica, latino ed humaniores litterae, retorica e poesia, filosofia, teologia, giurisprudenza, storia ecclesiastica ed etica. Nel XVIII secolo, per le continue richieste di iscrizioni, l’edificio venne restaurato e ammodernato, i lavori vennero terminati nel 1754 grazie al vescovo Fabrizio Borgia (1730-1754). Grazie anche alla gestione dei Gesuiti, che erano divenuti maestri titolari del Seminario e gestori dell’istituto dopo il 1870, la fama dell’istituto si diffuse al punto che vi furono numerose richieste di iscrizione provenienti dalle Puglie, dall’Abruzzo, dalla Sardegna, dalla Campania, ecc. Durante questo periodo il Seminario conobbe un momento di vero splendore e visse un rinnovamento in diversi ambiti, quello edilizio, quello spirituale, culturale e amministrativo. L’attività della Compagnia di Gesù durò fino al 1923, anno in cui prese la direzione il clero diocesano, che lo gestisce attualmente.

L’istituzione della Biblioteca

La Biblioteca del Seminario Vescovile di Ferentino è divenuta biblioteca diocesana nel 2010 per volere del vescovo Ambrogio Spreafico, che ne ha disciplinato, attraverso lo statuto, la gestione, l’attività di consultazione e l’apertura al pubblico.
Il nucleo originario è costituito da materiale appartenente al Seminario, volumi che dall’origine dell’istituto venivano utilizzati dai collegiali per l’approfondimento delle materie studiate. Si ha menzione di una prima biblioteca all’inizio nel XIX secolo, quando il seminario vantava più di 60 iscritti ed era dotato di un edificio ben funzionante con un piccolo archivio, dove si conservavano i documenti amministrativi, e una biblioteca, sufficientemente fornita, in cui era permesso anche il prestito dei libri, corredata di un aggiornato inventario compilato da Vincenzo Giannoni.
Nel 1987, in occasione del III centenario del Seminario stesso (1687-1987), venne allestita un’apposita sala al piano terra dove fu sistemato tutto il fondo antico e catalogato. A questo nucleo originario negli anni si sono aggiunti alcuni fondi provenienti da lasciti testamentari di sacerdoti diocesani.
L’acquisizione più significativa è avvenuta nei primi anni del Duemila, grazie ad un consistente fondo, in origine conservato presso la sede della curia vescovile di Frosinone, dove costituiva la Biblioteca di scienze religiose mons. Michele Federici, già vescovo delle Diocesi di Veroli-Frosinone e di Ferentino deceduto, a seguito del terremoto, nel suo paese natale il 23 novembre 1980. Questa, istituita dal vescovo Angelo Cella nel 1991 e a mons. Federici stesso dedicata in quanto conservava parte della sua raccolta, includeva anche un cospicuo patrimonio librario lasciato alla Curia vescovile di Frosinone da mons. Umberto Florenzani, vescovo di Anagni e di Alatri e oriundo della Diocesi di Veroli-Frosinone, inoltre venne arricchita da un cospicuo numero di volumi raccolti e donati dallo stesso vescovo Cella. Il trasferimento della Biblioteca mons. Federici presso il Seminario di Ferentino, per volontà di mons. Salvatore Boccaccio (1999-2008) comportò la realizzazione dell’attuale sede, con un’ampia sala di consultazione dotata di zona conferenze. Attualmente la biblioteca usufruisce anche di due ampi depositi, in uno viene conservato l’Archivio Storico Diocesano e nell’altro il materiale librario non catalogato.